Perché hanno ragione Calenda & Michetti. E Gualtieri

Dal 1993 votiamo per eleggere direttamente il sindaco, e la legge consente anche il voto disgiunto per sottolineare l’importanza del nome. Quindi, se un candidato perde la sfida per diventare primo cittadino, è comprensibile che non voglia restare in consiglio comunale. Poi c’è la questione degli aumenti di stipendio: non è un “regalo” ai politici, ma il riconoscimento della responsabilità. Che va esercitata e controllata

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