Liste di un Dio minore / 1 – Gli “Eco”

Gli elettori romani avranno di certo notato il grandissimo numero di liste, movimenti, partiti, candidati presenti sula scheda elettorale delle amministrative 2021. Erano 38 i partiti in sfida (un numero elevatissimo, anche se non un numero record, visto che in anni passati si è arrivati a sfondare quota 40) e ben 22 i candidati sindaci (in questo caso il numero massimo mai raggiunto).

I media nazionali hanno quasi esclusivamente parlato dei cosiddetti “quattro big”, ovvero Enrico Michetti, Roberto Gualtieri, Carlo Calenda e Virginia Raggi, i candidati sostenuti dai maggiori partiti nazionali. Eppure l’offerta era molto più ampia, con liste di ogni tipo, alcune davvero curiose e pittoresche, come la “Lista Nerone” o il “Partito delle Buone Maniere”, altre che sembravano venire dal lontano passato della prima repubblica, come il PCI e il PSI, altre ancora che si presentavano per la prima volta agli elettori, come il “Movimento 3 V” o “Riconquistare l’Italia”.

In questa prima puntata cominciamo a conoscere le sei diverse liste ecologiste che si sono sfidate in questa tornata elettorale, divise in quattro diversi schieramenti, a sostegno di quattro diversi candidati sindaci. Una frammentazione che, risultati alla mano, non ha permesso a nessuna di loro di raggiungere un risultato numericamente molto significativo. Vediamo chi, dopo il voto, può comunque cantare vittoria e chi no.

 

Sinistra Civica Ecologista

Nonostante l’aggettivo “Ecologista” sia presente fin dal nome della lista, è forse una delle meno specificamente ambientaliste fra le sei liste di area che si presentavano a queste elezioni. L’accento era infatti posto soprattutto sulla connotazione di sinistra di questa lista, visti anche i due “padri nobili” che hanno contribuito alla sua nascita. Da una parte Stefano Fassina, ex viceministro e parlamentare eletto con “Liberi e Uguali“. Dall’altra Massimiliano Smeriglio, europarlamentare PD, fondatore, insieme ad Amedeo Ciaccheri, del movimento civico “Liberare Roma”.

È comunque, fra le sei liste di stampo ambientalista presenti, quella che è andata meglio ed è anche l’unica che abbia sfondato quota due per cento, raggiungendo un 2.02% finale. Se questo la porterà ad eleggere un consigliere in Campidoglio, dipenderà dall’esito del ballottaggio fra Roberto Gualtieri – il candidato sostenuto da Sinistra Civica Ecologista – ed Enrico Michetti. In caso di vittoria di Gualtieri, a sedere in aula Giulio Cesare potrà essere Alessandro Luparelli, fondatore dell’associazione “Cinecittà bene comune”, proveniente dal mondo dei centri sociali, molto attivo in questi anni, soprattutto nelle lotte sociali e ambientali del quadrante sud est della città.

 

Roma Futura

Sempre a sostegno del candidato sindaco Roberto Gualtieri, un discreto risultato lo ha ottenuto anche il nuovo soggetto politico “Roma Futura”, che si è piazzato ad una incollatura da Sinistra Civica Ecologista, con l’1,97% dei consensi.

La forte connotazione ambientalista della lista è dimostrata dalla presenza al suo interno di movimenti come “Green Italia” e “Volt” – entrambi facenti capo agli European Greens, cioè ai Verdi Europei – oltre che di personalità – sebbene non presentatesi in prima persona nelle liste, ma comunque molto attive “dietro le quinte” – come Annalisa Corrado, ambientalista, ricercatrice, già candidata con Europa Verde alle scorse europee, o come la deputata Rossella Muroni, già leader di Legambiente e che, nei mesi scorsi, aveva dato vita al gruppo parlamentare di stampo ecologista “Facciamo Eco”.

Se Gualtieri dovesse vincere, a sedere in consiglio capitolino per “Roma Futura” sarà comunque Giovanni Caudo, grande mattatore a livello di preferenze, con quasi 5 mila voti personali. Caudo, urbanista e docente universitario, è il presidente uscente del terzo Municipio ed ex assessore della giunta Marino.
Proprio ai tempi di Marino, Caudo fu anche l’autore del famoso – o, secondo alcuni, “famigerato” – progetto originario del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, che tante polemiche suscitò proprio fra gli ambientalisti, data la sua insistenza su un’area a rischio idrogeologico. Che proprio lui sia ora il rappresentante di una delle liste dalla più decisa connotazione ecologista, è una di quelle meravigliose contraddizioni a cui la politica italiana ci ha spesso abituati.

 

Rinascimento Sgarbi

Per molti può sembrare strano citare una lista come questa, fondata dal critico d’arte, parlamentare e sindaco di Sutri, Vittorio Sgarbi, fra quelle connotate da una vocazione ambientalista. E però questa lista, oltre alla forte presenza di “Rinascimento”, il movimento politico fondato da Sgarbi, è in realtà un curioso patchwork di sigle, movimenti, associazioni politiche. Si va da “Cambiamo”, a “Democrazia del Popolo”, a “Cantiere Italia”. Tra le tante mini e micro sigle presenti al suo interno, c’è anche quella di “Rivoluzione Animalista”, unico raggruppamento d’ispirazione ambientalista presente a sostegno del candidato sindaco Enrico Michetti.

Il risultato elettorale è stato alla fine piuttosto modesto, o comunque al di sotto delle aspettative della vigilia, con un 1,84% che non può dirsi certo soddisfacente per una lista che, per qualche tempo, pareva anche voler concorrere alla massima carica capitolina in totale autonomia. Complice della performance non straordinaria è sicuramente l’assenza dalle liste della figura di Vittorio Sgarbi, un personaggio la cui grande notorietà avrebbe portato maggiore attenzione e maggiori consensi nei confronti di questa lista.

In caso di vittoria finale di Enrico Michetti, è comunque possibile che Rinascimento Sgarbi porti un proprio consigliere in Aula Giulio Cesare. In quel caso si tratterebbe di Alessandro Balli, candidato della lista, sostenuto dal movimento politico “Roosevelt”.

 

Roma Ecologista

Nata a sostegno di Virginia Raggi, creata per impulso dell’ex ministro ed ex portavoce nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, la lista “Roma Ecologista” è la quarta – ed ultima – delle liste di stampo ambientalista ad avere superato la quota dell’uno per cento dei consensi, con un 1.02% finale.

Assieme a Pecoraro Scanio, fra i promotori di questa lista, figura anche Angelo Consoli, ambientalista, ricercatore, fondatore e presidente del CETRI–TIRES, nonché da anni collaboratore di Jeremy Rifkin, l’ideatore del cosiddetto “Green New Deal”. Quale capolista di “Roma Ecologista” è poi stata scelta una figura di rilievo come quella dell’ex ministro del governo Prodi, Alessandro Bianchi.

Sebbene l’assenza dal ballottaggio di Virginia Raggi non permetterà a Roma Ecologista di eleggere nessun candidato in consiglio capitolino, per Alfonso Pecoraro Scanio c’è comunque la soddisfazione di avere vinto una sorta di piccolo derby personale contro Angelo Bonelli, l’attuale leader dei “Verdi – Europa Verde”. Bonelli fu colui che scalzò proprio Pecoraro Scanio, alcuni anni fa, dalla guida di quel partito.
Pecoraro Scanio, da allora, pareva essere scomparso dai radar della politica nazionale, ma col suo ritorno in scena, nelle attuali elezioni romane, il neonato raggruppamento politico da lui fondato, ha finito per ottenere un risultato superiore rispetto a quello del partito storico del suo ex rivale interno.

 

Europa Verde

È la nuova denominazione assunta dai Verdi dopo il loro recente congresso nazionale, svoltosi a Chianciano nei mesi scorsi. Nuovo anche il simbolo, col girasole dei Verdi Europei al posto dello storico “Sole che ride”, girasole che comunque era già stato presentato agli elettori, in occasione delle elezioni europee del 2019.

Se a Milano “Europa Verde” ha ottenuto un ottimo successo, sfondando la quota del 5%, non altrettanto si può dire per il mediocre 0,92% ottenuto a Roma, inferiore ai consensi ricevuti da quasi tutti gli altri raggruppamenti di stampo ecologista presenti nella Capitale.

Nonostante questo, dal quartier generale del partito si grida al successo, data la possibile elezione di un consigliere di Europa Verde in caso di vittoria finale di Roberto Gualtieri, il candidato sindaco da loro sostenuto. In tal caso, a venire eletto sarebbe Ferdinando Bonessio, un “verde” di lungo corso, insegnante di educazione fisica in pensione, già entrato in Campidoglio ai tempi della giunta Veltroni.

 

Roma ti Riguarda

Un assai poco soddisfacente 0.43% ha salutato l’esordio sulla scheda elettorale di questo progetto politico che, oltre a comprendere “Rifondazione Comunista” e il “Partito del Sud”, ha al suo interno una forte componente ecologista, rappresentata dal movimento “Roma per l’Ecologia Integrale”.

Al mediocre risultato elettorale ha senz’altro contribuito lo scotto di essersi presentati – unica fra le sei liste di stampo ambientalista – al di fuori dei quattro principali schieramenti, con un proprio candidato sindaco autonomo, quel Paolo Berdini, già assessore all’urbanistica nei primi mesi della giunta Raggi. Nessuno dei diciotto candidati sindaci al di fuori dei cosiddetti “quattro big”, è riuscito infatti ad ottenere almeno l’uno per cento dei consensi. Berdini non ha fatto eccezione.

A complicare ulteriormente le cose è stata poi la rottura “last minute” avvenuta con il Partito Comunista Italiano, fino a poche settimane prima del voto alleato della lista “Roma ti Riguarda”, ma poi presentatosi autonomamente con una propria candidata sindaca – Cristina Cirillo – che ha ottenuto lo 0,29% dei consensi.

Anche sommando i voti del PCI, “Roma ti Riguarda” non avrebbe però ottenuto un risultato del tutto soddisfacente, arrivando solo allo 0,72%, cosa che gli avrebbe tutt’al più permesso di essere il primo dei raggruppamenti “autonomi” presenti sulle schede, sopravanzando in tal modo sia “Potere al Popolo”, sia il “Movimento 3 V” – due liste piazzatesi entrambe sopra lo 0.60% a livello di consensi – e facendo risultare Paolo Berdini al quinto posto, anziché al settimo posto realmente ottenuto, nella sfida fra i candidati a sindaco di Roma.

 

 

 

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