RR Sound: Qualcosa per la notte

Ho cominciato a buttare giù questa playlist alle cinque del pomeriggio. Da qualche anno ho preso l’abitudine di andare a letto presto, anche se poi faccio a pugni col cuscino per ore in cerca di quel riposo che sovente si presenta poco prima dell’alba, come l’amante che arriva in turpe ritardo a un appuntamento e si infila tra le lenzuola in silenzio. Di solito provo ad addomesticare l’insonnia con un po’ di jazz o di elettronica morbida. Talvolta metto del blues: chiudo gli occhi e spero di sprofondare disarmato nel sonno, tra gli alligatori del Mississippi che chiedono un autografo a Muddy Waters e il sulfureo Robert Johnson fermo al crocevia in cui incontrerà il diavolo o un suo emissario di nome Ike.

«Figliolo, cosa vuoi da me?»
«Il dono di saper suonare la chitarra come come nessun altro figlio di puttana sulla faccia della terra.»

Poche pretese, insomma. E teniamo presente che al signor Robert Leroy Johnson, nato nel 1911 ad Hazlehurst, nella contea di Copiah, saranno debitrici generazioni di musicisti, inclusi diversi nomi che ho selezionato qui. Per informazioni, chiedere a Mark Lanegan, ai Grinderman, a Greg Dulli degli Afghan Whigs, magari a a Jack White. Perfino il giovane Kevin Morby dovrebbe saperne qualcosa.

«Figliolo, cosa chiese il diavolo a quel nero strambo?»
«L’anima?»
«Non credo. Io dico un po’ di buona musica per rischiarare le tenebre e combattere una certa malinconia al tramonto.»

Alle cinque di un pomeriggio d’inverno posso solo immaginare la notte che sta per arrivare. Allora la vedo fare capolino sulle note di quella che per me è la più bella canzone di tutti i tempi: Ladies and Gentlemen we are floating in space degli Spiritualized. Un invito al viaggio, nel buio profondo che avvolge come liquido amniotico una capsula spaziale alla deriva. Ecco, la notte comincia così, dalle parti di un racconto di fantascienza che è anche una preghiera d’amore recitata tra le stelle: “I will love you ’til I die / And I will love you all the time / So, please, put your sweet hand in mine / And float in space and drift in time…”

Buon viaggio, buona notte.

[Qui il link diretto alla playlist su Spotify, gratis. In fondo al post, il player per l’ascolto diretto]

[Nino G. D’Attis è uno scrittore. Originario del Salento, vive a Roma. Tra i suoi libri: Montezuma Airbag Your Pardon, Mostri per le masse, Grandi Sorelle]

  • Ladies And Gentlemen We Are Floating In Space – Spiritualized
  • Shadow – Chromatics
  • Sundown – The Jesus and Mary Chain
  • Harlem River – Kevin Morby
  • I’d Rather Go Blind – Etta James
  • The Night – Morphine
  • In Dreams – Roy Orbison
  • Palaces Of Montezuma – Grinderman
  • Skeleton Key – Mark Lanegan
  • Me and the Devil Blues – Robert Johnson
  • God’s Favorite Customer – Father John Misty
  • Algiers- The Afghan Whigs
  • Love Interruption – Jack White
  • House Music All Night Long – Jarv Is…
  • Stellify – Ian Brown
  • Sister Of Night– Depeche Mode
  • Damaged – Primal Scream
  • The Changingman – Paul Weller
  • Fade Into You – Mazzy Star
  • Always The Sun – The Stranglers

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