Un sacco bello

L’esordio cinematografico di Carlo Verdone, datato 1980, è un film visceralmente romano. Romani, anche se al tempo stesso universali, sono i tre personaggi interpretati da Verdone: Leo, il timido ragazzo trasteverino; Enzo, il coatto; Ruggero, il fricchettone. Romanissimo è Mario Brega, l’interprete del ruolo di padre di Ruggero. Romane le atmosfere e i piccoli personaggi di contorno (gli infermieri, l’uomo alla finestra, la venditrice di noccioline). Romane tutte le location in cui è girato il film.

Roma è rappresentata dal centro alla periferia. Da Porta Settimiana, accanto alla quale Leo fa cadere la bottiglia d’olio e incontra Marisol, alla zona di Vigne Nuove, per la precisione via Giovanni Conti, in cui ha luogo l’incontro fra il coatto Enzo e il suo amico Sergio, il milanese, in vista della partenza per il fantomatico viaggio verso Cracovia, passando per il bioparco (allora era lo zoo) di Villa Borghese, dove Leo porta in visita la sua nuova amica spagnola.

E poi ancora l’ospedale San Gallicano, la stazione Ostiense, Porta San Paolo, il Teatro Marcello, la Cassia Veientana, dove vengono girate altre scene del film e infine Santa Maria in Trastevere, il luogo dove Leo abita e dove viene collocato il famoso “Otello della Juventus”, cioè l’ostello della gioventù.

La malinconica colonna sonora è opera del maestro Ennio Morricone, mentre Verdone, oltre che attore protagonista e sceneggiatore, dopo non aver trovato un accordo né con Steno né con Lina Wertmuller, a cui la produzione aveva inizialmente pensato di far guidare le riprese, firma anche la regia del film.

 

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