Roma città aperta

“Roma città aperta”, di Roberto Rossellini, è la testimonianza quasi in diretta (il film è uscito nelle sale nel 1945, ma la sua genesi è iniziata già nel 1944, a guerra ancora in corso) del dramma della seconda guerra mondiale e del periodo dell’occupazione tedesca della Capitale. Con la magistrale interpretazione di Anna Magnani e di Aldo Fabrizi, la pellicola offre un racconto corale sulla vita quotidiana di una Roma dominata dalla paura, dalla miseria e dal degrado.

Capolavoro del neorealismo, nessuno dei personaggi messi in scena in quel film è realmente esistito, anche se, sia il Don Pietro interpretato da Fabrizi, sia la Pina interpretata dalla Magnani, traggono ispirazione da alcune reali figure storiche, morte durante quei mesi drammatici. Il prete, infatti, riassume in sé le due figure di don Pietro Pappagallo, deceduto alle Fosse Ardeatine e di don Giuseppe Morosini, fucilato a Forte Bravetta. Quello di Pina, invece, è ispirato a Teresa Gullace, una donna uccisa dai soldati nazisti mentre tentava di parlare al marito prigioniero: un episodio che ispirò fortemente la più famosa fra le scene del film.

Nel 2014 “Roma città aperta” è uscito nuovamente nelle sale, nella versione restaurata dal “Progetto Rossellini” (un consorzio formato dall’Istituto Luce, dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dalla Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia) ed è stato proiettato in numerosi cinema, in occasione della Festa della Liberazione di quell’anno.

 

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