In bocca alla bici

La scuola è ricominciata e dal 25 settembre si ricomincia anche ad andare a scuola in bicicletta, almeno il venerdì. Riparte infatti il Bike To School, un movimento spontaneo di bambini, genitori – e volontari – che ormai da sette anni accompagna gli alunni a scuola in bici in diverse scuole di Roma, Napoli, Torino, Genova e altre piccole città italiane. Di solito l’appuntamento era per l’ultimo venerdì del mese, ma le uscite si sono ormai moltiplicate, come succede per esempio, nella Capitale, alla Giardinieri di via di Porta San Sebastiano, una piccola scuola vicino alle Terme di Caracalla.

“Con la #riapertura delle scuole studenti e genitori tornano a muoversi per le strade della città e, con l’accesso contingentato sui mezzi pubblici, non possiamo permetterci che questi spostamenti avvengano con l’auto privata provocando ancora più congestione sulle nostre strade e peggiorando la già scarsa qualità dell’aria intorno alle nostre scuole”, dice il comunicato che annuncia l’iniziativa, sostenuta dalle associazioni dei ciclisti e da quelle ambientaliste, oltre che dall’Unicef e dal Touring Club.

“Le nostre città sono tra le più inquinate d’Europa e ogni sforzo delle amministrazioni deve quindi andare nella direzione di ridurre l’#inquinamento atmosferico, per la #salute delle cittadine e dei cittadini. Questo soprattutto ora che gli studi scientifici stanno dimostrando come ci sia una correlazione tra qualità dell’aria e sensibilità al COVID19”.

Secondo i dati registrati anche a Roma nelle campagne di rilevamento della qualità dell’aria “Che aria tira” e “NO2NOGrazie” della scorsa primavera, quasi il 99% delle scuole analizzate registrava una concentrazione di biossido di azoto superiore ai valori raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Valori inferiori a quelli previsti dalla legge italiana, ma che già possono comportare effetti negativi sulla salute, soprattutto dei più piccoli, secondo l’Oms.

“Sarebbe auspicabile che l’iniziativa di mobilità dolce come l’uso della bicicletta per recarsi a scuola divenisse, specie nei centri con alti livelli di smog, una buona pratica per tutti”, ha scritto Francesco Samengo, presidente dell’Unicef Italia. “L’inquinamento è associato a uno dei più grandi killer dei bambini: la polmonite, che è collegata ad asma, bronchite e altre malattie respiratorie”.

Il Bike To School punta a sensibilizzare genitori, insegnanti e amministrazioni sull’importanza della mobilità attiva per i ragazzi, liberando le aree davanti agli ingressi delle scuole dal traffico delle auto, sia per garantire sicurezza che per contribuire ad una migliore qualità dell’aria. Gli attivisti chiedono al Comune di istituire zone scolastiche davanti a ogni istituto, di pianificare itinerari casa-scuola per favorire la mobilità ciclistica o la cosiddetta “micromobilità”, di nominare i mobility manager scolastici come previsto dalla legge 221 del 28 dicembre 2015, che però non viene applicata, e ovviamente di attrezzare tutte le scuole con rastrelliere e consentire il parcheggio interno, dove possibile, per poter parcheggiare in sicurezza le biciclette.

C’è anche un piccolo vademecum, per chi vuole organizzare il Bike To School nella propria scuola: “individuare un referente organizzativo; decidere orario e luogo di incontro per radunarsi, conoscersi e magari fare colazione insieme, rispettando il distanziamento fisico e l’uso della mascherina; stabilire il percorso, di solito entro i 2 km, valutando tappe intermedie per coinvolgere altri partecipanti provenienti da zone diverse; comunicare il programma tramite le bacheche della scuola, i volantini negli armadietti, i gruppi dei genitori e agli organizzatori cittadini; durante il tragitto, pedalare in gruppo rimanendo compatti, anche accanto ai più piccoli (il Codice della strada consente di pedalare a fianco dei bambini fino a 10 anni), ma soprattutto divertirsi, fare molte foto e raccontare a tutti l’esperienza!”.

Qui l’evento Facebook

 

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