Radio Città, Aperta sul web

Storica emittente romana, Radio Città Aperta ora disponibile solo sul web, continua a essere uno dei punti di riferimento dell’ascolto capitolino e non solo. Ne abbiamo parlato con il direttore artistico, Gianluca Polverari.

“L’emittente nata nel 1977 con il nome di Radio Proletaria, assunse un ruolo molto importante soprattutto per quanto riguarda l’aspetto politico ma anche culturale e musicale”, racconta Polverari.

“Alla fine degli anni Ottanta ha cambiato nome nell’attuale Radio Città Aperta, dando maggiore spazio alla musica, con l’inserimento dei notiziari. Per svariati anni abbiamo trasmesso le sedute dei Consigli regionali e comunali, grazie ai quali la radio si sosteneva economicamente. Purtroppo qualche anno fa la situazione è cambiata, con la drastica riduzione del numero delle trasmissioni a carattere istituzionale: a quel punto la proprietà ha deciso di vendere la frequenza FM degli 88.9 mhz, da quel momento la radio si ascolta solo sul web”.

Gianluca Polverari

Per un breve periodo è proseguita la gestione da parte di una cooperativa, – spiega ancora il direttore – poi ci siamo trovati davanti a un bivio: chiudere o assumere noi stessi, speaker e dj, il controllo della radio attraverso un’associazione. A quel punto in tempi strettissimi abbiamo fondato l’associazione culturale Dissociazione che mantiene viva la radio”. 

“Fortunatamente abbiamo ereditato dalla precedente gestione gli stessi studi e medesima strumentazione che ci ha permesso di non ripartire da zero. Ora siamo una cinquantina di soci, che ogni mese pagano una quota per far fronte alle spese della radio. Il palinsesto prevede tutti i giorni trasmissioni in diretta dalle 8 alle 24 con tre gr quotidiani realizzati dalla nostra redazione giornalistica.
Il discorso musicale che sto portando avanti è di natura culturale ma non cattedratico, durante l’arco della giornata proponiamo spesso musica che non si ascolta dalle altre radio, di genere rock e tutti i suoi derivati, con l’intento di offrire un ascolto piacevole caratterizzato da input nuovi, in modo che chi ci ascolta sia incuriosito ad approfondire determinate tematiche musicali”.

Il logo della app per ascoltare Radio Città Aperta dal telefono

“In questo periodo i gr continuano ad andare in onda realizzati da casa, in più alle 20 Alessio Ramaccioni si collega sulla nostra pagina Facebook per commentare i fatti della giornata, la programmazione in diretta è sospesa ma vanno in onda delle repliche. Abbiamo comunque deciso di inaugurare proprio in questi giorni alle 16 un programma di un’ora in onda il lunedì, mercoledì e venerdì, dove varie voci della radio conducono una trasmissione da casa disponibile poi anche in podcast”. 

“Il passaggio al web è stato un po’ traumatico – ammette Polverari – all’inizio nonostante i nostri annunci molta gente pensava che avessimo chiuso perché in Italia l’FM ancora la fa da padrone e la gente un po’ pigramente mal si adegua ad ascoltare la radio su Internet, anche se ormai è facilissimo.
In compenso abbiamo allargato il nostro bacino d’ascolto con gente che ci scrive da tutta Italia ma anche oltre confine come la Germania, Francia, Russia. Io stesso, da appassionato di web radio, ascolto assiduamente BBC6 che propone molta musica alternativa solo sul web”. 

Radio Città Aperta è su tutti i social e si può ascoltare direttamente su https://www.radiocittaperta.it/In questo periodo sulla pagina fb si legge “Il grande stato di emergenza Coronavirus sta coinvolgendo tutti, nessuno escluso. E allora è arrivato il momento di fermarci, di garantire la salute di tutti, di rispettare noi stessi e chi ci è intorno, a un metro e oltre di distanza. RCA da oggi interrompe le dirette, ma vi continuerà ad abbracciare virtualmente ogni minuto con tanta musica, notiziari quotidiani e repliche: perché la nostra radio sei TU, che non ci hai mai abbandonato”.

[La foto del titolo è di Daniel Hoult ed è stata diffusa su Flickr.com con licenza creative commons]

 

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