Il viaggio di Virginia ci sorprenderà?

I giorni peggiori per Ignazio Marino furono quando per inderogabili motivi istituzionali intraprendeva dei viaggi in altre città. La meta agognata erano gli Stati Uniti, sette visite in due anni. Mai sono riuscito a capire l’importanza decisiva di queste missioni all’estero ma questo sarà dovuto a una mia scarsa attenzione o a una cattiva informazione sugli obiettivi concreti raggiunti, che almeno a me – ripeto – risultano sconosciuti. Il Marziano aveva inoltre la sfortuna – se così possiamo chiamarla – che appena si spostava succedeva di tutto, anche perché in Campidoglio c’era un’opposizione agguerrita, che non faceva sconti su nulla, persino sugli scontrini fiscali. Insomma l’idea che suggerivano quei viaggi, al semplice cittadino, era di un sindaco che invece di risolvere i problemi dei romani se ne andava in giro per il mondo a parlare di aria fritta. Memorabile la presenza con fascia tricolore di Marino a Philadelphia, all’incontro con le famiglie cattoliche, con Papa Francesco che al ritorno in areo, rispondendo a una domanda di un giornalista, dice: Non l’ho invitato io.

I precedenti invitano a esser cauti su questi viaggi, se non a evitarli del tutto, almeno sino a quando Roma non riacquista una normalità, un livello europeo per quanto riguarda servizi e vivibilità quotidiana. Capisco che ho posto l’asticella molto in alto, quando sarà mai possibile raggiungere un simile risultato? Mi accontenterei, se devo dirla tutta, di chi almeno cerca di avere una visione e dimostra di lavorare seriamente. Ci sono tutti i presupposti per non ricadere negli incomprensibili viaggi dell’ex sindaco. Ma non pare siano stati sufficienti a Virginia Raggi, perché (anche lei) cede al fascino degli Stati Uniti. Dal 14 al 18 marzo sarà impegnata in una missione oltreoceano e incontrerà (anche lei) il sindaco di New York, Bill De Blasio. È la prima trasferta intercontinentale, dopo essere stata a Parigi per un meeting dei primi cittadini delle principali città del mondo e poi in Polonia per il “Viaggio della Memoria” con gli studenti romani in visita al campo di sterminio nazista di Auschwitz.

E’ importante affermare con chiarezza che la Raggi si reca a New York per scopi nobilissimi. Parteciperà alla conferenza Women4Climate, organizzata dal C40, la rete delle principali città impegnate ad affrontare i cambiamenti climatici. Pare che la nostra sia stata tra le prime a confermare la sua presenza. L’incontro sarà presieduto dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo. Sul tema aria pulita e ambiente è facile immaginare tuttavia quali ironie possano proliferare tra i romani, date le condizioni in cui si trovano a vivere quotidianamente, senza che si intravvedano da questa amministrazione interventi decisivi. Il coro di chi grida contro il Campidoglio per una Capitale piena di buche o invasa dai ratti non si placa. L’elenco potrebbe essere molto più lungo. Un altro profilo polemico, che già riscalda i cuori dei frequentatori dei social, sono le spese. Chi lo paga questo viaggio? E quanto costa? C’è ancora chi si chiede quanto sia costata la trasferta di Marino a Philadelphia tra voli in business class e hotel extra lusso. Avremo risposte dal Movimento 5 Stelle?

Chissà che invece la Raggi non ci sorprenda. Viaggiando con un volo economico e lanciando al ritorno da New York un piano per una Roma pulita, verde e dove l’aria diventa respirabile. Ci sorprenderà? Non lo sappiamo, staremo a vedere.

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