Ma la Muraro se ne andrà davvero?

Da questa notte uno spettro si aggira per il Campidoglio. È quello di Paola Muraro, l’assessora all’Ambiente che dopo essere iscritta da mesi sul registro degli indagati della Procura di Roma per una serie di presunte irregolarità sulla gestione dei rifiuti negli anni passati – quand’era ufficialmente consulente di Ama – si è dimessa annunciando di aver ricevuto un formale avviso di garanzia e un appuntamento in Procura per il 21 dicembre.

Le deleghe di Muraro sono state assunte dalla sindaca Virginia Raggi, che però a quanto pare non intende cercare un altro assessore. “Attendiamo con fiducia che l’assessora chiarisca nel dettaglio la sua posizione e, nel frattempo, sarò io ad assumere le sue deleghe”, ha detto in una nota diffusa poco dopo l’una di notte la prima cittadina.

Quindi Raggi si augura prima di tutto di riavere indietro dalla Procura Muraro.

Il punto vero è che probabilmente la Giunta M5s ritiene di non poter fare a meno di Muraro, un’esperta di rifiuti che per anni è stata legata all’Ama e ai suoi dirigenti, alcuni dei quali oggi sotto processo, come il direttore generale Giovanni Fiscon. Muraro è stata lesta a saltare sul carro della vincitrice Raggi, e non sembra intenzionata a scendere. Non che all’epoca non ci fossero alternative (per esempio era circolato il nome di Raphael Rossi, un tecnico ritenuto competente che ha lavorato sia a Torino che a Napoli e che è diventato testimone di giustizia per aver rifiutato una tangente) ma evidentemente Muraro rappresenta una garanzia precisa: quella di un passaggio senza scosse dal quasi monopolio di Manlio Cerroni alla gestione Acea del trattamento dei rifiuti.Senza però toccare Ama, che pure si è dimostrato fin qui un carrozzone mangiasoldi che l’Antitrust ha suggerito nei mesi scorsi di riformare o eliminare.

Quindi è immaginabile che per il momento Muraro non abbandonerà veramente il Campidoglio, ma resterà a fare da suggeritrice alla sindaca, rinunciando al piglio interventista che l’ha contraddistinta in questi mesi.

Certo per Raggi non sarà semplicissimo difendere Muraro a tutti i costi, data la spaccatura dentro il M5s e le contestazioni di quanti vorrebbero una ripartenza del Campidoglio, finora piuttosto immobile. Contemporaneamente la sindaca deve fare i conti con la vicenda che riguarda Paolo Berdini, l’assessore all’Urbanistica le cui critiche al progetto del nuovo stadio della Roma non piacciono a una parte dei grillini, al punto che vorrebbero le sue dimissioni.

E Raffaele Marra sembra rimasto di fatto il consigliere numero uno della sindaca, nonostante le pressioni dei vertici del Movimento di Grillo-Casaleggio per allontanarlo.

Dunque, il rischio è che per fine 2016 – inizio 2017 si assista a un nuovo giro di dimissioni-purghe in Campidoglio, che più che favorire l’efficienza del governo locale sarebbero ancora una volta l’effetto dello scontro tra fazioni.

[La foto di Paola Muraro è tratta da un’intervista alla trasmissione Piazza Pulita della tv La 7]

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