I teorici del complotto ci hanno ripensato?

L’idea che nessuno voglia vincere a Roma convince una persona nuova ogni giorno, diffondendosi sempre di più. E’ infatti un’idea che, se viene ben contestualizzata, trova il suo pieno significato. In queste ore, con qualche sorpresa, la suggestione ha conquistato però anche cittadini ed osservatori dai quali era un po’ complicato aspettarselo. Si tratta di quanti, e ce ne sono stati, hanno commentato la fine dell’amministrazione Marino concedendo – secondo noi – fin troppo spazio a un’altra suggestione: quella del complotto ai danni di Ignazio Marino e delle trame politiche intrecciate per riconquistare il Campidoglio. E’ evidentemente complicato, se non impossibile, definire compatibili le due idee: com’è possibile che chi ha ordito la congiura non voglia, una volta realizzata, provare a incassarne i frutti? E infatti non è possibile perché la congiura non c’è stata, ma solo c’era un sindaco che non è riuscito – nonostante i sinceri sforzi – ad essere utile alla città.
Del resto l’idea del complotto è sempre quella sbagliata, dovrebbero saperlo bene quanti – sempre in occasione del caso Marino – hanno indicato il Vaticano, segnatamente nella persona di Papa Francesco, come il mandante della defenestrazione del sindaco per le sue iniziative radicali e laiciste. Lo stesso Papa che poi, dopo qualche settimana, ha inserito idealmente Emma Bonino “tra i grandi d’Italia”.