L’azienda che paghi per andare a piedi

L’unica azienda di trasporti al mondo. Che paghi. Per andare. A piedi! Duecentocinquanta euro. Tanto mi è costato ieri pomeriggio il mio annuale abbonamento Atac. Accettavano addirittura la mia carta di credito. Quella che viene sempre rifiutata dalle Asl, Poste, Amministrazioni Pubbliche. E’ vista sempre con contrarietà da qualsiasi ristoratore romano. Con il pos che, proprio allora, “ha smesso di fuzionare”. Duecentocinquanta euro. Sulla fiducia. Per un servizio troglodita.

L’impiegata, nel salutarmi, mi consigliava di portare sempre con me lo scontrino di pagamento. perché l’eventuale controllore potrebbe richiedermelo. Non fidandosi di me e non potendo verificare se la tessera sia stata rinnovata. E pagata. Anzi, visto che l’inchiostro della ricevutina, un banale scontrino da bar, tende a sbiadirsi nel tempo, consigliava di farne una fotocopia. A scongiurarne lo sbiadimento. “Potrebbe farmela lei, la fotocopia?”. Domanda retorica. No!

E questa cosa dello scontrino, anzi la fotocopia, da portare appresso ha una sua ragione. Molte volte la tessera benché caricata correttamente non ti apre il tornello. Evidentemente per un software inadeguato. Se trovi l’addetto disponibile ti guarda e ti apre senza problemi. Sennò: “Ce l’ha lo scontrino?”. Senza lo scontrino e con l’addetto tignoso, e se non hai il tempo per discutere, ti resta solo da fare un biglietto ex novo. O imbucarti come vedi fare. Da tutti. Senza distinzioni di etnia. Sesso. Età anagrafica.

Ieri, intanto, dopo aver rinnovato la “fiducia annuale” ad Atac. Con 250 euro. E aver fatto, zelante, la fotocopina della ricevutina , con “l’inchiostro che sbiadisce”. Volevo inaugurare il mio abbonamento annuale. Fiero ed orgoglioso. Ma…. Ma sono stato costretto, come spesso accade, ad andare a piedi.
Proprio da alcuni minuti la “Linea A” della metro era interrotta dall’ennesimo guasto tecnico. Con “moltitudini bibliche” in attesa dei bus “alternativi”. Che fare? Andare a piedi. Un piacere con il tepore primaverile della serata romana. Benché a gennaio. Grato ad Atac. L’unica azienda di trasporti al mondo che paghi per andare a piedi.